Martedì 15 marzo, alle 17, nell’ambito del ciclo di conferenze allo Stabat mater dell’Archiginnasio per celebrare i nove secoli di vita del Comune di Bologna, si parlerà de “Il Cinquecento. Cittadini di Bologna e sudditi del papa“.
Nel 1506 papa Giulio II riesce a riaffermare il dominio diretto su Bologna dopo che i Bentivoglio fuggono, aiutati dai francesi, e abbandonano il governo della città. Da allora, nonostante le alterne vicende delle guerre d’Italia, i Legati rappresentanti del papa costituiscono il governo della città insieme al Senato aristocratico di quaranta (poi cinquanta) membri e ad altri uffici popolari. Per tutta la prima metà del secolo si ripetono i tentativi dei popolari di avere un maggior peso nella gestione della cosa pubblica, contando sull’appoggio del papato. I tentativi non sono però coronati da successo, anche per via delle preoccupazioni suscitate dalla diffusione della Riforma protestante. Durante il pontificato di Sisto V la politica senatoria di pattuizione delle prerogative del governo cittadino incontra un forte ostacolo, nonostante gli interventi degli ambasciatori bolognesi presso la corte papale. Alla fine del secolo la forma di governo della città rimane, comunque, composta dal Legato e dal Senato con le altre magistrature bolognesi.
Relatore prof.ssa Angela De Benedictis dell’Università di Bologna
Dialogheranno con la professoressa Federico Bolognesi e Antonio Marson Franchini.