Il Settecento costituisce per Bologna un periodo di rinascita culturale soprattutto grazie alla fondazione nel 1714 da parte di Luigi Ferdinando Marsili dell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna che rinnovò e sostituì le attività dell’Accademia degli Inquieti, fondata nel 1690. Ubicata all’interno di Palazzo Poggi, dove ha ancora sede, la nuova accademia disponeva di una tipografia in grado di produrre scritti in caratteri latini, greci, ebraici ed arabi e fu dotata di un museo e di una biblioteca in cui sono confluiti anche i reperti e i libri raccolti da Ulisse Aldrovandi. Nel 1725 dal palazzo fu innalzata una torre denominata specola perché contenente un osservatorio astronomico. Dell’Accademia, nata come istituto maschile, entrò a far parte nel 1732 anche Laura Bassi che ne fu la prima socia donna. Durante i decenni iniziali l’Istituto godette di un forte sostegno da parte del papa bolognese Benedetto XIV, ma dalla sua morte (1758) dovette gestirsi in modo completamente autonomo fino alla sua sospensione, voluta da Napoleone, nel 1804. Ripristinata nel 1829, l’Accademia, sulla scia del conferimento del premio Nobel a Giosué Carducci, fu arricchita nel 1907 con la classe di scienze morali, di cui Giovanni Pascoli fu il più illustre membro.
Fra i suoi soci più illustri si possono ricordare Luigi Galvani, Guglielmo Marconi, Alessandro Ghigi, Francesco Rizzoli, Augusto Righi, Giovanni Capellini, Luigi Calori, Pietro Albertoni, Maria Curie ed Albert Einstein. Invece tra i più conosciuti allievi dell’Accademia si può ricordare Giovanni Battista Morgagni noto medico e anatomista patologo.
Federico Bolognesi