A Bologna è conservato nella Biblioteca Universitaria il più antico rotulo completo della Torah, oggi conosciuto come il «Rotulo 2». L’analisi codicologica ha consentito di far risalire il lungo nastro avvolto di morbida pergamena a un periodo compreso tra il 1155 e il 1225.
Rotonda della Madonna del Monte
All’anno del Diploma di Enrico V risale anche una leggenda sulla Rotonda della Madonna del Monte in cui si possono ancora ammirare alcuni affreschi raffiguranti gli apostoli, raro e prezioso esempio di arte romanica bolognese della seconda metà del XII secolo.
Cerchia “del Mille”
Nel 1116 la città era già da qualche decennio avvolta dalla seconda cerchia di mura detta “del Mille” o dei “torresotti”. Cingeva 113 ettari di abitato ed era costituita da una cortina muraria fatta “a sacco”, ovvero con due pareti esterne di mattoni che contenevano un conglomerato di ciottoli fissato con calce.
Lo stemma
Benché analizzato anche da eminenti studiosi, lo stemma del Comune di Bologna presenta ancora alcuni aspetti enigmatici sui quali non è stato possibile andare oltre le ipotesi. La sua immagine attuale è l’esito di aggiunte che si sono man mano sommate allo stemma più antico.
Il monito del Liber Paradisus
Nel 1257 il Comune promulgò il decreto che riscattò tutti i servi presenti sul territorio. Il provvedimento assunse un particolare significato, sia per il messaggio di uguaglianza universale che veniva veicolato, sia perché lo Studio, con i suoi scolari provenienti da tutta Europa, fece da cassa di risonanza.