Giovedì 7 luglio alle 18 l’Auditorium Enzo Biagi di Biblioteca Salaborsa ospita la pianista cinese Zhu Xiao-Mei, per la prima volta a Bologna in una delle sue rarissime apparizioni italiane. La musicista tiene la conferenza (aperta al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili) Diritti umani, in un mondo senza diritti, organizzata in collaborazione con Ordine e Fondazione Forense Bolognese, prima di suonare alle 21 nel cortile dell’Archiginnasio nell’ambito di Pianofortissimo (qui le modalità di accesso al concerto).
La carriera della pianista ha conosciuto uno sviluppo molto particolare: nata a Shanghai, introdotta alla musica dalla madre in tenera età, era già apparsa in radio e televisione quando aveva solo otto anni; i suoi studi vennero interrotti nel periodo della Rivoluzione Culturale. Dopo cinque anni trascorsi in un campo di rieducazione al confine con la Mongolia, in cui si doveva “cancellare in lei ogni desiderio tranne quello di morire per Mao”, tornata a Pechino si è diplomata presso il Conservatorio, quindi ha lasciato la Cina non appena il regime ha dato i primi segnali di apertura verso il mondo. Ora insegna presso il Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris. Alla sua autobiografia La rivière et son secret, pubblicata da Robert Laffont nel 2007, è stato assegnato il Grand Prix des Muses nel 2008.