Nato a Crevalcore nel 1628, Marcello Malpighi si laureò in medicina e filosofia presso l’Università di Bologna nel 1653. Ottenne immediatamente l’incarico di insegnamento di logica, dunque si trasferì alla fine del 1656 a Pisa per volere del duca Ferdinando II de’ Medici al fine di insegnare medicina teorica presso l’ateneo pisano, pur conservando tuttavia la carica di lettore allo Studium bolognese. Nel 1660 tornò di a Bologna e qui, attraverso lo studio e la sperimentazione, gettò le basi per la teoria della respirazione polmonare, fornendo così al mondo un dato fondamentale nello studio del corpo umano. Nel 1661 tramite l’utilizzo del microscopio osservò per primo i globuli rossi e dimostrò l’esistenza della rete di capillari delineando così in maniera definitiva il ciclo della circolazione sanguigna e il legame tra arterie e vene.
Nel 1662 Malpighi si trasferì ad insegnare a Messina e ottenne un altro grande successo mettendo in evidenza il complesso sistema di follicoli, tubuli e vasellini dei reni e sviluppando un nuovo modello del processo della secrezione. La fama di Malpighi crebbe in tutta Europa e nel 1666 fece di nuovo ritorno a Bologna, poiché chiamato a svolgere attività d’insegnamento di medicina pratica. Dal 1669 iniziò a collaborare con la prestigiosa Royal Society di Londra, che pubblicherà tutte le sue opere scientifiche. Nel 1691 papa Innocenzo XII lo chiamò a Roma come archiatra, cioè medico personale, ma poté esercitare anche la professione medica liberamente in quanto nominato dal pontefice “Cameriere Segreto Partecipante”. Morì il mattino del 29 novembre 1694.
Gli studi condotti dall’anatomista bolognese sono alla base della Scienza medica, tali da rendere Marcello Malpighi uno dei maggiori scienziati del Seicento europeo, il padre microscopico dell’anatomia, istologia, fisiologia e medicina pratica.
Filippo Galletti