All’anno del Diploma di Enrico V risale anche una leggenda sulla Rotonda della Madonna del Monte in cui si possono ancora ammirare alcuni affreschi raffiguranti gli apostoli, raro e prezioso esempio di arte romanica bolognese della seconda metà del XII secolo.
Cerchia “del Mille”
Nel 1116 la città era già da qualche decennio avvolta dalla seconda cerchia di mura detta “del Mille” o dei “torresotti”. Cingeva 113 ettari di abitato ed era costituita da una cortina muraria fatta “a sacco”, ovvero con due pareti esterne di mattoni che contenevano un conglomerato di ciottoli fissato con calce.
Lo stemma
Benché analizzato anche da eminenti studiosi, lo stemma del Comune di Bologna presenta ancora alcuni aspetti enigmatici sui quali non è stato possibile andare oltre le ipotesi. La sua immagine attuale è l’esito di aggiunte che si sono man mano sommate allo stemma più antico.
Il bolognino, la prima moneta
Gli ultimi decenni del XII secolo furono caratterizzati da un grande sviluppo economico e demografico. La città ottenne dall’imperatore Enrico VI anche il diritto di battere una propria moneta, il Bolognino. Poco più di un grammo d’argento con un valore pari a un terzo di quella imperiale.
I “petroniani”
Nel 1141 la scoperta del corpo di San Petronio, ottavo vescovo della città di Bologna, pose le basi per un nuovo culto patronale cittadino. Il vescovo Enrico e il Comune resero festivo il 4 ottobre, giorno del rinvenimento. I bolognesi iniziarono a essere chiamati “petroniani”.