Qualche anno fa all’Archivio Segreto Vaticano è stato rinvenuto un manoscritto del 1371 con la descrizione dettagliata della città e del contado di Bologna. Per una lunga e singolare catena di smarrimenti e di equivoci, una delle più importanti fonti su Bologna e sul suo territorio in epoca medievale è rimasta quasi sconosciuta per oltre sei secoli, circondata da un alone di mistero sulle sue origini e sui suoi contenuti.
I novecento anni secolo per secolo
Martedì 1° marzo, alle 17, nell’ambito del ciclo di conferenze allo Stabat Mater dell’Archiginnasio per celebrare i nove secoli di vita del Comune di Bologna, si parlerà di “XIV secolo: Il trionfo dell’oligarchia”, relatrice professoressa Anna Laura Trombetti dell’Università di Bologna. Con la sottomissione di Bologna e della Romagna alla Chiesa, nel 1278, per concessione dell’imperatore Rodolfo d’Asburgo, per il Comune di Bologna iniziò un periodo di profonda instabilità politica, che terminò soltanto nel 1506.
Egidio d’Albornoz e Bologna
Originario della Nuova Castiglia, venne nominato nel 1353 da papa Innocenzo VI legato in Italia e vicario generale dei domini della Chiesa. Nel corso della sua azione emanò delle Constitutiones che dovevano regolare la posizione dei territori sottomessi all’autorità pontificia.
La famiglia Pepoli
Nel corso del XIV secolo una famiglia in particolare, quella dei Pepoli, legò il suo nome alla storia della città di Bologna. Questa famiglia di cambiatori e banchieri stabilitasi a Bologna già dal XIII secolo fu protagonista di una parabola politica nel corso del ‘300.
Basilica di San Petronio
Nel 1376 la comunità di Bologna con una rivolta incruenta si liberò del governo dei legati pontifici e anche se dopo pochi mesi si riconciliò con la Chiesa riconoscendone l’autorità, riuscì ad ottenere una certa autonomia dovuta anche all’incapacità della corte pontificia di far fronte alle difficoltà sorte in seguito al cosiddetto Grande Scisma d’Occidente.