L’8 agosto 1848 segnò profondamente non solo la storia di Bologna, ma in generale quella del Risorgimento italiano. La data ricorda la vittoriosa battaglia combattuta nei pressi della Montagnola fra i cittadini e le truppe dell’impero austriaco.
Secondo l’usanza del tempo, gli imperiali che transitavano in Italia al fine di bloccare ogni spinta indipendentista, dovevano essere riforniti e alloggiati a spese della popolazione delle città in cui facevano sosta. Ma spesso i soldati si approfittavano dell’ospitalità abbandonandosi ad offese ed arroganze. Infatti, pare che proprio un episodio di insolenza, degenerato in rissa, da parte di un comandante sia stato la scintilla che fece esplodere il combattimento.
L’ufficiale, malmenato in un caffè per aver fatto una battuta sul tricolore, fornì il pretesto agli alti graduati austriaci per ordinare l’occupazione della città entro la sera stessa. Ma la reazione dei bolognesi fu rapida ed efficace: in moltissimi si sollevarono e, nonostante fossero male armati, impedirono agli austriaci qualsiasi movimento.
Essi dovettero ritirarsi sulla Montagnola tentando il tutto per tutto, ma entro le 8 di sera, dopo tre ore di furiosi scontri e dopo aver lasciato sul campo oltre quattrocento soldati, furono costretti alla fuga.
Per questi eroici fatti, la città venne fregiata del titolo di “Benemerita del Risorgimento Nazionale”, la piazza fu rinominata “VIII agosto” e nel 1903 venne installata la statua del Popolano, ancora oggi ben visibile.
Alessandro Ambrosino