Il culmine della strategia della tensione, spartiacque nell’intera storia d’Italia del secondo dopoguerra è la strage di Bologna. Il 2 agosto 1980, alle 10.25, un ordigno a tempo, all’interno di una valigetta abbandonata, esplose nell’ala ovest della Stazione Centrale, causando la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200.
Gli anni di piombo e i fatti dell’11 marzo
Negli anni di piombo la società italiana viveva nell’angoscia: era l’epoca delle stragi, della P38, dell’esplosivo e della lotta armata, risultato dell’estremizzazione del dibattito politico. A Bologna, città famosa per il confronto, spesso aggressivo, fra i vari gruppi radicali, vi furono diverse occasioni in cui le polemiche degenerarono in violenza
L’Amministrazione Dozza
Uno degli epiteti che più spesso si sentono in riferimento a Bologna è “la rossa”. Questo non solo per via dell’onnipresente colore su edifici, tendaggi e chiese, ma anche perché per tutto il secondo dopoguerra l’amministrazione comunale risultò il fiore all’occhiello della sinistra.
Bologna nella Seconda Guerra Mondiale
Il nodo ferroviario di Bologna, durante la Seconda Guerra Mondiale, divenne uno dei principali obiettivi dei bombardamenti alleati, i quali, fra il 1943 e il 1945, causarono quasi tremila morti e danni gravissimi a monumenti e palazzi.
21 Novembre 1920 Strage di Palazzo d’Accursio
L’Italia del primo dopoguerra era percorsa da lacerazioni e gravi tensioni sociali. Fra il 1919 e il 1920, non solo si assisteva alle lotte operaie e contadine durante il “Biennio Rosso”, ma anche alla formazione dei “Fasci di Combattimento”.